10000 metri all’arrivo

Mi vesto, pantaloncini, canottiera, orologio. Mi chino per allacciarmi le scarpe. Guardo avanti, sono pronto. Esco di casa, scendo le scale, alzo gli occhi al cielo. Buona giornata, non fa troppo caldo, l’aria è fresca.
Ho tirato un po’ in un all’allenamento la scorsa settimana, ma sono ok. Sono in forma, quest’anno ci sono, sono veloce, mi sento forte.

Vai, via col riscaldamento. Se va bene oggi si va in pista la prossima settimana.
Sto percorrendo il vialetto di strada prima del parco, accidenti alle macchine, meno male che sono solo un paio, ne scarto una, ehi! Era verde per me! Dai attraverso qui poi non ci sono più strade. Perchè non sono andato al campo oggi… Misuravo a giro… Non avevo tempo… Dai, se oggi i dieci chilometri vanno bene sono pronto.

Passo l’ultimo tratto… Ecco il sottopassaggio, poi la salita. Sono al parco.
Faccio un paio di giri e poi stretching… Bene, ha piovuto un po’ ieri, il terreno è compatto ma non secco come in questo periodo, mi farà meno male alle ginocchia.

Primo giro.. Ehi, già finito? Mi sento proprio bene… Piano eh, che siamo solo al riscaldamento… Secondo giro… Stop. Mi metto lì, sotto l’albero e iniziamo lo stretching. Ѐ bello questo periodo, una canottiera, un paio di pantaloncini e via, peccato per gli orari, è un attimo che viene subuto caldo, si corre alla mattina presto o alla sera… A volte mi stressa un po’ alzarmi così presto e non fare nemmeno colazione, ma se mangio anche un biscotto o una fetta biscottata mi gira nello stomaco per tutto il tragitto… Mi tocco bene la punti dei piedi, potrei stare qui allungato per altri dieci minuti… Ok, qui abbiamo finito.

Facciamo qualche allungo… Pom! Pom! Pom! Senti come vanno le gambe! Non è un ottocento metri, rallenta! Dai che ci siamo. Oggi non c’è nessuno, posso andare a razzo senza dovere fare lo slalom… E poi… Quelli che mi guardano come se fossi pazzo eheh… E tu vai al campo sportivo, no? Se vuoi fare le cose per bene, lì hai la tua corsia e corri, corri e basta… Certo, anche la pista ha le sue regole, ma almeno se c’è qualcuno lì sul tartan non è per fare altro!

Finito con gli allunghi. Torniamo indietro all’inizio del percorso. Tre minuti e si parte. Un po’ mi sento emozionato, l’ultima volta ero sopra al tempo di quindici secondi… Ma oggi andrà meglio, non ci pensiamo… Sei giri, sei… Poi quel pezzo che ho segnato con la bomboletta per terra per arrivare a diecimila metri tondi tondi… L’ho misurato col podometro due volte! 2′:30″… unf… 2′:45″… dai dai… 2′:58″… 3′:00″ VIA! Passo, passo, passo… Tempo ai cento metri… Ok. Sto così, ritmo giusto… Salitina… Piano, ok torno al ritmo. Via col pilota automatico… Bello che non ci sia il sole qui a battere. Mi piace quest’aria… Aah un po’ di brezza… Meno male che non è contro… Mezzo giro… La curva… Qui una volta sono caduto. Radice… Ohp! ‘Stavolta non mi freghi! Così, passo dopo passo. Ohp, ohp, ohp… E il primo giro è andato. Tempo? Ok, due secondi sotto.

Meno cinque. Ora spengo il cervello, il ritmo ce l’ho, faccio passare i prossimi due giri. Non penso a nulla, ancora non sento la fatica. Non sono ancora sudato, ottimo. Il fondo dell’inverno ha dato i suoi frutti. Passo, passo, passo. Il secondo giro me lo sono mangiato, non penso a nulla… Inspiro… Espiro… Inspiro… Espiro… Wow… Mi gira la testa, ok torniamo al respiro normale, uff… A quanto sto ora? Sì, il passo va bene. Terzo giro fatto! Siamo a metà. Ahi! La gamba destra, cos’era!? Passato… Umpf! Mi brucia il polpaccio sinistro, è la tirata di mercoledì… Dai che fra duecento metri mi passa… Supero quei pini e sono già dopo la radice… Passata! Ritmo, ritmo, dai che superiamo anche questo, diritto finale… Sono sotto il tempo, ok, passo a meno altri tre secondi, ci siamo…

Entro nel quarto giro… Perchè non mi piace questo? Ѐ quello che mi fa fare più fatica… Una goccia di sudore nell’occhio… brucia… La salitina… acc… non vedo bene, sbando un po’, metto il piede male, ah! Niente, niente solo un sasso. Mi tolgo il sudore con l’avambraccio.
Penso a quella canzone… Com’era il titolo? Durava qualche minuto, basterà per farmi arrivare alla fine di questo giro… Sì, il ritornello… Un-due-tre-quattro… Siamo qui, passo in volata questo giro, ora sto meglio.. Un secondo sopra… Vabbè ora recupero… Faccio il quinto in volata. Altri due secondi sotto.

Sono all’ultimo. Sento il cuore a più di 180… Ora la gamba destra è tornata a farmi male… Mi martella ad ogni passo… Resisto, non è la prima volta… Ultimo giro… Si stanno allungandi i metri… Quando appoggio il destro sento una scarica… Con la coda dell’occhio guardo di lato a sinistra per distrarmi… Anf! Anf! Sto finendo il fiato… Anf! Anf! Dai che là in fondo siamo a metà… Mi sento le orecchie un po’ calde… Sto respirando veloce, non ne ho ancora per molto, mi bruciano da matti i polpacci. Acido lattico! Cerco di mantenermi in posizione, alzo un po’ la testa, mi stava un po’ cadendo verso il basso. Guarda avanti! Guarda avanti!

Passo la metà, cerco di accellerare… Santo cielo come brucia, dai nemmeno un chilometro… guarda avanti… ottocento metri… dai, come due giri di pista… seicento metri… Oddio sto per cadere, mi bruciano i polmoni… quattrocento metri… Dai! Dai! Come l’ultimo giro, sento la campanella del giro finale… Trecento metri, passo, passo, passo, duecento, centocinquanta, non alzo le ginocchia… Dai sono alla fine, cento, sessanta, quaranta metri, spingi! Spingi! WOOO! Filo di lana… Mi butto a terra, sono morto… Guardo l’orologio.. Sì!! Altri due secondi sotto, record personale… Guardo il cielo… Anf… Che belle nuvole.. Fiuuu… Ora chiudo gli occhi per un po’… Sono pronto per la gara. Mi sono meritato una colazione coi fiocchi!

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