9-11 Venti anni fa…

11 settembre 2001, o per gli  USA 9/11, venti anni fa. Un pomeriggio d’estate qui in Italia, una mattina di fuoco e paura a New York.
Se si dovesse chiedere a ogni persona cosa si ricorda di quel momento, ognuno si lascerebbe andare nel rivivere sensazioni, emozioni e ogni cosa fin nei più piccoli particolari.  Un ricordo individuale collettivo. Questo è per tutti noi quel giorno. Mille eventi della nostra vita possono sbiadire con il tempo, ma quel giorno no, quel giorno è sempre come fosse ieri.

Provate a pensarci. Sicuramente ricordate perfettamente dove eravate e con chi, ricordate cosa stavate facendo, ricordate la vostra espressione di stupore davanti alla tv mentre le Torri Gemelle implodevano in una colonna di fumo e polvere mai viste prima. Tutti, indistintamente, abbiamo detto, pensato la stessa cosa: “Ma non è un film….“ Tutti siamo rimasti silenziosi, con gli occhi sbarrati, increduli e spaventati.

E la prima cosa da fare era cercare lo sguardo rassicurante di chi avevamo vicino, sentire la voce di chi amavamo. Con la paura irrazionale che ciò che stava accadendo a New York potesse accadere anche sotto casa.

Quel giorno tutti uniti in un unico abbraccio, tutti insieme per esorcizzare la minaccia di un terrorismo che mai avevamo pensato potesse colpire il cuore della Grande Mela. Noi, piccoli e impreparati. Noi, che improvvisamente ci rendiamo conto che basta un attimo a spazzarci via come foglie al vento.

E le immagini che continuavano a scorrere in TV, le immagini della disperazione di chi si lanciava dalle finestre pur di non morire bruciato. Le immagini di chi cercava di portare il suo aiuto: vigili del fuoco con i volti anneriti, poliziotti con le labbra serrate dalla determinazione e il cuore pesante, infermieri e medici stravolti dalla fatica e dall’incredulità. Non più esseri umani ma maschere che avremmo ricordato per tutta la vita. Erano gli stessi che vedevamo nei telefilm, gli eroi delle nostre serate american style.

Ma in quel momento erano “veri”. Tutto era vero. E non riuscivamo neppure a renderci conto dell’enormità di questa parola “veri”… Tutto era vero.
Quanti film su quella terribile mattina di settembre abbiamo visto dopo per cercare di esorcizzare quella paura, per cercare di dimenticare la parola “veri” e far tornare tutto nella dimensione del “film”.

Ma qualunque tentativo era ed è, destinato al fallimento. Perché quell’11 settembre ormai ce lo abbiamo tutti tatuato nell’anima, spaventosamente indelebile. Ed è solo la speranza che mai più l’odio possa generare un tale disastro, solo la speranza che gli esseri umani si ricordino che la loro fragilità è un fattore comune, solo il buon senso forse ci eviteranno in futuro di dover dire nuovamente “Ma non è un film…”
In ricordo dei quasi 3.000 esseri umani spazzati via in un soffio…